Il poster della serie M. Il figlio del secolo è apparentemente minimale, ma in realtà racchiude simboli e significati che meritano un’analisi approfondita dal punto di vista delle neuroscienze e della comunicazione visiva.
L’elemento più evidente del poster è la mano dominante, che sovrasta la figura di Mussolini. La direzione della mano verso sinistra non è casuale: nel contesto occidentale, abituato a leggere e percepire il movimento da sinistra a destra, uno spostamento opposto suggerisce regressione, ritorno al passato e blocco del progresso.
Il forte contrasto tra la mano gigantesca e la figura piccola di Mussolini è un elemento chiave della composizione. Semioticamente, questa opposizione può essere interpretata in due modi:
L’uso di un design monocromatico non è solo una scelta estetica, ma una precisa strategia comunicativa.
L’unico elemento colorato del poster è la lettera “M” in rosso, che cattura immediatamente l’attenzione.
Questa immagine può essere letta in modi differenti, ognuno con implicazioni storiche e comunicative diverse.
Il poster di M. Il figlio del secolo non è solo un esercizio estetico, ma una potente narrazione visiva che sfrutta neuroscienze, psicologia percettiva e simbolismo per evocare riflessioni profonde sul potere e la sua rappresentazione.
Tu quale interpretazione trovi più convincente? O ne hai un’altra?
Il mio blog è costantemente aggiornato con contenuti divulgativi di qualità con lo scopo di rendere accessibile le mie conoscenze su neuroscienze, branding e digital.
Hai un’idea da sviluppare, un brand da far crescere o un progetto che ha bisogno di una nuova direzione? Se vuoi capire come possiamo lavorare insieme, raccontami il tuo progetto. Compila il form o scrivimi direttamente, sarò felice di ascoltarti.