4/3/2025
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L'illusione del raggruppamento o Clustering Illusion: perché vediamo schemi dove non ci sono

L'illusione del raggruppamento o Clustering Illusion: perché vediamo schemi dove non ci sono

Hai mai pensato: “Se al lancio di una moneta è uscita testa quattro volte, la prossima sarà sicuramente croce”? Questa è una manifestazione del clustering illusion, un fenomeno cognitivo che ci porta a percepire schemi anche in eventi completamente casuali.

Cos’è l’illusione del raggruppamento?

L’illusione del raggruppamento è una distorsione cognitiva che ci porta a sottovalutare la variabilità dei dati e a vedere schemi dove non esistono. Questo avviene soprattutto in campioni di piccole dimensioni. Daniel Kahneman e Amos Tversky, pionieri della psicologia cognitiva, hanno dimostrato come le persone tendano a sovrastimare la rappresentatività di sequenze limitate di eventi, credendo che riflettano un modello più ampio.

Esempi concreti dell’illusione del raggruppamento

1. Giochi d’azzardo

Nei casinò, i giocatori spesso credono che una slot machine che non paga da tempo sia “calda” e stia per distribuire vincite. Lo stesso accade con la roulette, dove si pensa che una sequenza di numeri rossi aumenti la probabilità che il prossimo sia nero. Tuttavia, ogni risultato è completamente casuale e indipendente.

Studio: Ayton e Fischer (2004) hanno evidenziato come i giocatori cerchino schemi nelle sequenze casuali, ignorando le reali probabilità, continuando a giocare nonostante le basse possibilità di vincita.

2. Mercati finanziari

Gli investitori spesso vedono schemi nei grafici finanziari, interpretando fluttuazioni casuali come segnali di tendenze stabili. Questo li porta a prendere decisioni errate, come acquistare durante una bolla speculativa o vendere in un crollo improvviso, seguendo l’emotività piuttosto che un’analisi razionale.

Studio: Fama (1970) con la teoria dei mercati efficienti ha dimostrato che i movimenti di mercato sono spesso casuali e imprevedibili, sfatando l’idea che si possano prevedere basandosi su schemi visibili.

3. Marketing e pubblicità

Le campagne pubblicitarie spesso sfruttano la ripetizione per creare familiarità e far sembrare un fenomeno più diffuso di quanto non sia. Per esempio, durante il lancio di un nuovo prodotto, i brand bombardano i consumatori con messaggi coordinati su più canali, creando l’illusione che tutti ne parlino.

Studio: Nielsen (2020) ha dimostrato che la ripetizione dei messaggi pubblicitari aumenta la percezione di familiarità e, di conseguenza, la fiducia verso un marchio o un prodotto.

4. Videogiochi e loot box

Nei videogiochi basati su loot box o gacha games, i giocatori spesso credono che dopo una serie di risultati negativi, la probabilità di ottenere un premio raro aumenti. Tuttavia, le probabilità rimangono invariate.

Studio: King e Delfabbro (2019) hanno evidenziato come queste strategie manipolino la percezione dei giocatori, inducendoli a investire più tempo o denaro inseguendo una ricompensa.

5. Teorie del complotto

L’illusione del raggruppamento è uno dei meccanismi alla base delle teorie del complotto. Le persone vedono schemi in eventi casuali o non correlati e li interpretano come prove di un piano nascosto.

Esempio: Attentati terroristici, pandemie o disastri naturali vengono spesso collegati da chi crede nelle teorie del complotto per suggerire l’esistenza di un piano orchestrato. In realtà, si tratta della tendenza umana a trovare significati anche dove non ci sono.

Studio: Brotherton et al. (2013) hanno dimostrato che le persone con una maggiore propensione alle teorie del complotto mostrano anche una tendenza accentuata a percepire pattern casuali come significativi.

Attenzione alle false associazioni

L’illusione del raggruppamento viene spesso confusa con altri fenomeni cognitivi, tra cui:

  • Pareidolia: vedere volti o forme familiari in oggetti inanimati (es. nuvole o il “volto su Marte”).
  • Fallacia della mano calda: credere che una sequenza positiva continuerà inevitabilmente (es. un giocatore di basket che segna più volte di fila).
  • Apofenia: trovare significati in dati casuali senza una base logica o statistica.

Conclusione

Il nostro cervello è programmato per cercare schemi e connessioni, ma questo può portarci a errori di valutazione. Comprendere l’illusione del raggruppamento ci aiuta a prendere decisioni più razionali e a non cadere nella trappola di vedere significati dove non esistono.

Fonti

  1. Kahneman, D., & Tversky, A. (1972). Subjective probability: A judgment of representativeness.
  2. Gilovich, T., Vallone, R., & Tversky, A. (1985). The hot hand in basketball: On the misperception of random sequences.
  3. Schacter, D. L. (2011). The Seven Sins of Memory: How the Mind Forgets and Remembers.

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