Il multitasking è una delle abilità più sopravvalutate nella società moderna. Si pensa spesso che dividere l’attenzione tra più compiti possa aumentare l’efficienza e la produttività, ma la realtà neuroscientifica racconta una storia molto diversa.
Solo il 2% della popolazione possiede una reale capacità di multitasking, nota come super-tasking (Watson & Strayer, 2010). Per il restante 98%, il cervello umano non funziona come un elaboratore parallelo, ma come un processore seriale. In altre parole, quando pensiamo di eseguire più attività contemporaneamente, in realtà stiamo semplicemente spostando rapidamente l’attenzione da un compito all’altro, con un impatto significativo sulle prestazioni cognitive.
Secondo Nielsen (2022), oltre il 70% delle persone utilizza un secondo dispositivo (smartphone o tablet) mentre guarda la TV. Questo fenomeno, noto come second screen, viene sfruttato dai brand per creare esperienze pubblicitarie sincronizzate che spingono gli utenti a interagire sui social o a fare acquisti online mentre guardano un programma televisivo.
Le notifiche push e le app che integrano elementi di gamification si inseriscono perfettamente nei nostri momenti di multitasking. Questi strumenti attivano il sistema di ricompensa del cervello (nucleus accumbens), inducendoci a passare rapidamente da un compito all’altro per non perdere l’opportunità di ottenere una “ricompensa”. Tuttavia, questa continua interruzione riduce la capacità di concentrazione e incrementa la fatica mentale.
L’alternativa più efficace al multitasking è il single-tasking, ovvero concentrarsi su un compito alla volta per massimizzare l’efficienza e ridurre lo stress cognitivo.
Il mito del multitasking è ormai sfatato dalle neuroscienze: non siamo progettati per gestire più compiti contemporaneamente senza perdere in efficienza e qualità del lavoro. L’adozione di strategie di single-tasking può migliorare non solo la produttività, ma anche il nostro benessere mentale.
Il mio blog è costantemente aggiornato con contenuti divulgativi di qualità con lo scopo di rendere accessibile le mie conoscenze su neuroscienze, branding e digital.
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