16/7/2024
6 min

Il prezzo del vino ne determina davvero la qualità? Cosa dicono le neuroscienze

Il prezzo del vino ne determina davvero la qualità? Cosa dicono le neuroscienze

Sei a cena fuori, magari al primo appuntamento, e vuoi fare bella figura. Guardi la carta dei vini e ti chiedi: scegliere la bottiglia più costosa garantirà davvero la migliore esperienza?

La convinzione che un prezzo più alto indichi automaticamente una qualità superiore è diffusa, ma quanto è fondata? Secondo la scienza, il contesto e le aspettative giocano un ruolo fondamentale nel modo in cui percepiamo il gusto del vino. Uno studio condotto da Plassmann, O'Doherty, Shiv e Rangel (2008) ha dimostrato che il prezzo influenza la percezione del piacere, indipendentemente dalla qualità reale del prodotto.

Lo studio: il prezzo cambia il gusto?

L'esperimento ha coinvolto 20 partecipanti, amanti del vino rosso, ai quali sono stati serviti diversi Cabernet Sauvignon con etichette che indicavano prezzi tra i 5 e i 90 dollari. Tuttavia, c'era un trucco: alcuni vini erano identici, ma presentati con prezzi diversi.

Durante la degustazione, i partecipanti venivano monitorati tramite risonanza magnetica funzionale (fMRI), per analizzare quali aree del cervello si attivassero in risposta ai diversi vini.

I risultati

  1. Il vino con il prezzo più alto è stato percepito come più piacevole, anche quando era identico a uno dei vini con un prezzo inferiore.
  2. La corteccia orbifrontale, area cerebrale legata alla percezione del piacere, mostrava maggiore attività con i vini più costosi.
  3. Le aree del cervello che processano il gusto non mostravano differenze significative, suggerendo che l’effetto fosse dovuto alle aspettative piuttosto che a una reale variazione del sapore.

Questa scoperta ha confermato che la percezione del gusto può essere alterata da fattori esterni, come il prezzo e il branding, più di quanto si creda.

Il ruolo delle aspettative e del contesto

Le neuroscienze dimostrano che il nostro cervello non processa il sapore in modo isolato. Il contesto in cui consumiamo un prodotto influisce enormemente sulla nostra esperienza sensoriale. Questo fenomeno è noto come placebo marketing effect:

  • Più alte sono le aspettative, più piacevole sarà l’esperienza
  • L’etichetta e il design della bottiglia influenzano la percezione della qualità
  • Un’esperienza di degustazione “premium” (come un ristorante raffinato) può alterare la percezione del sapore

Caso studio: il vino da 2 euro premiato con l’oro

Un esempio recente di come le aspettative influenzino la percezione è quello del concorso Gilbert & Gaillard 2023. Un vino da 2 euro, travasato in una bottiglia elegante e con un’etichetta raffinata, ha vinto una medaglia d’oro, ingannando i giudici sulla sua reale qualità. Questo caso sottolinea come il packaging e il branding possano modificare le nostre valutazioni sensoriali.

Il bias del compromesso e la scelta del vino

Se il prezzo influenza la percezione, come possiamo evitare di cadere in questa trappola? Molti consumatori adottano una strategia inconscia nota come bias del compromesso: di fronte a un'opzione costosa e una molto economica, si sceglie spesso una via di mezzo. Questo perché il nostro cervello associa il prezzo medio a un buon rapporto qualità-prezzo, riducendo il rischio percepito di una scelta sbagliata.

Implicazioni per il marketing e la strategia dei brand

I risultati di questi studi hanno profonde implicazioni per il settore vinicolo e il marketing alimentare:

  • Strategie di pricing: le aziende possono posizionare i loro prodotti a un prezzo premium per aumentare la percezione di qualità.
  • Branding e design: un’etichetta curata e un packaging di lusso possono influenzare la percezione del consumatore.
  • Esperienze sensoriali: eventi di degustazione e storytelling legati al brand aumentano il valore percepito del prodotto.

Conclusione

Quindi, il vino più costoso è davvero il migliore? Non necessariamente. La nostra percezione del gusto è fortemente influenzata dal prezzo, dal contesto e dalle aspettative. Questo non significa che il marketing inganni il consumatore, ma che il valore di un prodotto è un mix di qualità reale e percezione soggettiva.

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